Cari lettori oggi vi illustreremo la mostra di storia che è stata fatta dai ragazzi delle terze.
Giovedì 27 Marzo le prime medie sono andate a vedere la mostra di storia fatta dalle terze D ed E.
I ragazzi hanno mostrato alle prime tutte le guerre che ci sono e ancora oggi in tutto il mondo per farci capire che non dobbiamo più farle. Ce lo hanno fatto capire attraverso dei meravigliosi cartelloni e presentazioni. Ce ne sono decine, purtroppo, di guerre e conflitti armati attivi nel mondo di cui si parla poco o per niente. Alcuni esempi sono in Sudan, Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Siria, Somalia, Mali, Etiopia, e altri ancora.
Perché se ne parla poco?
- Perché non coinvolgono direttamente i paesi occidentali
- Perché durano da anni e non fanno più “notizia”
- Perché sono in zone povere, lontane o difficili da raggiungere
- Perché i media danno più spazio a guerre vicine o più “politicamente rilevanti”
A noi ha colpito molto il cartellone sulle guerre in Turchia che ci ha mostrato Ambra Forlani, ci ha spiegato molto bene tutte le informazioni che ci servivano per riuscire a raccontarlo! In Turchia non c’è una guerra dichiarata, ma ci sono stati per anni conflitti interni, soprattutto legati alla questione curda.
Il governo turco è impegnato da decenni in scontri con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia, ma sostenuto da una parte della popolazione curda che chiede più autonomia e diritti.
Questi scontri hanno causato molte vittime, sfollamenti e tensioni, soprattutto nel sud-est del Paese. A volte ci sono anche interventi militari turchi oltre confine, come in Siria e Iraq, contro gruppi curdi armati.
Inoltre ci ha colpito molto anche la canzone inglese che hanno cantato per incitare tutti a non fare guerre.
Per noi questa mostra è stata molto importante per farci capire di NON fare guerre!
STOP THE WARS
PEACE IS THE ONLY WAR THAT WE MUST OVERTAKE
SAY YES TO PEACE AND NO TO WAR
Alice Galli e Anouar Khaddaoui
APPROFONDIMENTO
LE GUERRE NEL MONDO
LE GUERRE NEL MONDO
OGGI VI PARLEREMO DELLE GUERRE
CHE CI SONO IN TUTTO IL MONDO.
Grazie alla mostra visitata, abbiamo ascoltato queste notizie. Molte hanno suscitato la nostra curiosità e abbiamo voluto approfondire meglio.
In tutto il mondo sono in atto almeno 56 conflitti armati: 92 i Paesi coinvolti in conflitti al di fuori dei propri confini. Solamente nel 2023 si sono contate 162 mila vittime e mancano le migliaia di quest’anno a Gaza, in Libano e sul fronte ucraino.
GUERRA IN COREA DEL SUD
Con il presidente Yoon Suk Yeol che nei giorni scorsi ha tentato di instaurare la legge marziale per proteggere il paese dalle “forze comuniste” (decisione revocata nel giro di poche ore), la Corea del Sud ha rischiato un golpe dalla Corea del nord con ripercussioni inevitabili sull’area dell’Indopacifico. In gioco ci sono gli equilibri della regione, visto il coinvolgimento dell’asse Mosca-Pechino-Pyongyang e i destini di Taiwan.
GUERRA IN LIBANO Più di 4mila morti e 16 mila feriti in due mesi per il conflitto tra Israele e Hezbollah, esploso in seguito a quello a Gaza. La tregua firmata il 27 novembre è ancora in atto, ma Tel Aviv continua a bombardare il Libano, in risposta, sostiene Netanyahu, a violazioni i libanesi. lo scorso settembre Israele, dopo due anni di raid a Gaza e in Cisgiordania, ha allargato il suo spazio di azione belligerante al Libano con attacchi militari indirizzati a Hezbollah in quanto sostenitore di Hamas.
GUERRA IN SIRIA
Centinaia di morti e oltre 115 mila sfollati per l’escalation di una guerra civile che perdura dal 2011 tra gli jihadisti e la fazione governativa appoggiata da Russia e Iran, sostenitori del regime di Assad. A patire è una popolazione già stremata dall’annoso conflitto interno e dal violento terremoto del 2023. Gli jihadisti di Tahir al-Sham, un tempo legati ad Al Quaeda e all’Isis, hanno sferrato il loro attacco e conquistato la città di Aleppo con lo scopo dichiarato di rovesciare il regime di Assad. Tutto ciò a fine novembre dopo il cessate il fuoco in Libano, approfittando gli jihadisti della debolezza di Hezbollah da sempre al fianco di Assad anche militarmente.
GUERRA IN UCRAINA
Ucraina: non doveva essere una guerra lampo?
Dall’invasione russa del 2022 si parla di un milione di vittime su entrambi i fronti, tra morti e feriti, anche se reperire numeri attendibili non è facile. Il conflitto tra Russia e Ucraina risale al 2014, quando Mosca inviò truppe militari per prendere il controllo della Crimea. Nel febbraio del 2022 la Russia invade il Donbass, regione russofona dell’Ucraina, per quella che veniva annunciata come una guerra lampo, ma fu evidente da subito che era iniziata una guerra a rischio cronicizzazione. Uno degli effetti è che, dopo un’iniziale terrore diffusosi in tutta Europa, ha preso il sopravvento l’assuefazione, soprattutto dell’opinione pubblica.
Il presidente ucraino Zelensky è riuscito subito ad attrarre aiuti militari e finanziari da Stati Uniti ed Europa e a forzare la mano per l’ingresso del suo Paese nella Ue e nella Nato. Quella stessa Alleanza atlantica che Putin ha accusato di avere violato l’impegno del 1989 di non espandersi a Est, mentre una parte dei Paesi dell’ex Unione sovietica sono invece entrati nella nato. Tutto ciò ha contribuito a innalzare il livello di tensione tra Mosca e i Paesi occidentali.
La guerra ha avuto un andamento altalenante per quanto riguarda il vantaggio dei due Paesi l’uno sull’altro, ma negli ultimi tempi Zelensky è tornato a chiedere maggiori aiuti alla Nato che, dal canto suo, paventa una vittoria russa. Con l’elezione di Trump alla Casa Bianca vacilla il sostegno occidentale all’Ucraina. Putin si rafforza così nello scacchiere internazionale per avere la meglio nei futuri negoziati per la pace.
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